In una situazione di sostanziale blocco degli ingressi nel nostro paese per persone provenienti da aree geografiche al di fuori dell’Unione Europea, la pratica del ricongiungimento familiare è rimasta costantemente negli anni come uno dei pochissimi canali per entrare legalmente in Italia con la prospettiva di restare.

È rivolta alle persone già regolarmente residenti ovvero già in possesso di un permesso di soggiorno italiano, quasi di ogni tipo e durata. Il suo fondamento legale e ancor prima morale sta nel diritto riconosciuto di poter vivere con i propri cari anche fuori del proprio paese di origine.

Di conseguenza, per persone che risiedono e lavorano stabilmente nel nostro paese, con il ricongiungimento familiare si apre la possibilità di orientare la propria esistenza, quasi definitivamente, secondo stili di vita e modelli culturali anche lontani da quelli di origine; in ragione del fatto che si possono ricongiungere i familiari quali genitori, coniugi e figli: si comprende bene che ottenuto il permesso anche per i congiunti, l’intero nucleo familiare vivrà insieme, con un impatto sensibile su aspetti economici, sociali, culturali.

I requisiti per l’ottenimento del nulla osta da parte degli organi di controllo preposti del Ministero dell’Interno sono stringenti e comportano una complessa valutazione: la persona che inizia un iter di richiesta, ad esempio, in una grande città italiana può rimanere in attesa per diversi mesi prima di vederlo concluso.

La valutazione delle autorità verte sulla persona stessa, sulla sua capacità economica, legata ad un’attività lavorativa, di poter garantire il mantenimento dei familiari da ricongiungere, quindi, sulla possibilità di offrire una sistemazione alloggiativa dignitosa.

La fase autorizzativa in Italia termina con la concessione del nulla osta. A seguire, inizia quella per l’emissione del visto di ingresso sul passaporto dei familiari in ricongiungimento, negli uffici consolari italiani nel paese di provenienza che, a seconda delle situazioni, può durare anche mesi, che si vanno ad aggiungere ai tempi di procedura in Italia.

All’arrivo nel nostro paese si potrà procedere con la richiesta del permesso di soggiorno vero e proprio, per motivi familiari.